lunedì 30 novembre 2009

Trovare

Perchè ci sia qualcuno che si trova ci deve sempre essere qualcuno che si perde.

domenica 29 novembre 2009

Favola

C’erano una volta un uomo ed una donna che insieme dovevano progettare un futuro insieme. Si sedettero intorno ad un tavolo ed ognuno stirò il suo foglio bianco impugnando una penna; avevano bisogno di scrivere tutte le cose che tra loro non andavano ed anche quelle che invece li facevano felici.
Lei scrisse che di lui amava lo sguardo ed il modo in cui la baciava, i sogni e l’amore che le dava; lui invece non riusciva a scrivere nulla, non perchè non trovasse una ragione per amarla, ma perchè nel suo cuore ogni cosa di lei gli procurava gioia, ed era proprio questo sentimento quasi morboso che lei annotò fra le cose colpevoli di turbare il loro rapporto: quel tipo di amore che opprime e fa sentire in gabbia senza possibilità di fuga. Quando lei ebbe terminato di scrivere i “pro” e i “contro” della loro vita insieme, lui stava ancora cercando un aggettivo che potesse descrivere ciò che provava, innervosito scrisse la prima cosa che gli balenò in testa: AMORE. Le bastò però vedere ciò che aveva scritto lei per turbarsi profondamente, dacchè tutto si può chiedere eccetto che cambiare il proprio modo d’amare. Così, tra le cose che non andavano di lei, segnò: preferisce essere amata di meno.
Scambiandosi i fogli uno dei due proclamò : non riusciremo a cambiare niente.
Ma l’altro rispose: ciò che faremo o non faremo non conta, conta solo pensarlo sempre in due.
E così si baciarono andando incontro al rischio più grande: amarsi e basta, scampando però a quella insoddisfazione che spesso attanaglia il cuore di chi, non accettando quel rischio, piange la propria solitudine per anni, fino a quando non torna ad amare sè stesso. L’amore è una possibilità, sta a noi saperla cogliere o fuggirla, ed in ogni caso è bene saper accettare quanto possa cambiare profondamente il nostro modo di vivere lasciando semplicemente che accada….

venerdì 27 novembre 2009

Figure parallele


Vorrei segnalare un libro ed una pagina su Facebook di una mia cara amica...

FIGURE PARALLELE
il link lo trovate di fianco...

giovedì 26 novembre 2009

Bussare

Un giorno la paura bussò alla porta...
Il coraggio si alzò ad aprire...e vide che non c'era nessuno...


Martin Luther King

mercoledì 25 novembre 2009

Portati via

E mentre brucia lenta questa sigaretta
io sto seduta qui, che non ho fretta,
ti ascolto, dimmi, tanto è come l'altra volta
facciamo pace a letto e non dentro la testa,
chiunque ci sentisse in questa discussione
direbbe lei cretina ma lui che gran coglione.

Oh, quante bugie mi hai detto, dove ti ho trovato,
in quale maledetto giorno t'ho incontrato,
lo sai che se ti guardo adesso non mi piaci
ridammi le mie chiavi, dimentica i miei baci,
non voglio più nemmeno toccare le coperte
dove ti sei sdraiato, dove ti senti forte.

Che cosa c'è da dire, cosa c'è da fare.
Siamo due cuori affetti dallo stesso male.

Non c'è niente da dire,niente più da fare.
Portati via le tue valigie, il tuo sedere tondo, i tuoi caffè.
Portati via i fiori finti, la tua faccia, la tua gelosia,
vai via, portati lontano da me.
Portati via tutto questo amore che non è mai amore.

E mentre brucia lenta questa sigaretta
sorrido fingo e ti accompagno sulla porta,
io nei tuoi occhi leggo Scusa un'altra volta
poi la tua schiena si allontana quanto basta
così ti vedo andartene su queste scale
da questo astratto amore, da questo stesso male, che mi fai.

Che cosa c'è da dire cosa c'è da fare.
Siamo due cuori affetti dallo stesso male.
Non c'è niente da dire, niente più da fare.
Portati via le tue valigie, il tuo sedere tondo, i tuoi caffè.
Portati via i fiori finti, la tua faccia, la tua gelosia,
vai via, portati lontano da me.
Portati via tutto questo amore che non è mai amore.

portati via
portati via
vai via portati lontano da me.
E mentre brucia lenta questa sigaretta
io sto seduta qui non ho fretta


MINA

martedì 24 novembre 2009

Uomo e donna

L'altro giorno stavo in camera da letto quando mia moglie senza preavviso, si è levata i vestiti di dosso e mi ha detto....
"Fammi sentire una vera donna!" - E tu che hai fatto? - Mi sono levato anch'io i vestiti, li ho buttati sul letto e le ho detto: "PIEGALI!"

sabato 21 novembre 2009

Maturare

I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci...

venerdì 20 novembre 2009

Linea sottile

"Tra desiderio e aspettativa il rischio è sottile. Tra cuore e ragione la vittoria è sempre inutile. Tra un amore e l'altro fingiamo che la felicità dipenda da chi amiamo. No, non sei tu la mia gioia anche se ha lo stesso sguardo. Sei tu, ma solo qui nel mio cuore."


da: VENTIDUE PASSI D'AMORE di Daniele Passerini

giovedì 19 novembre 2009

Dimenticanze

“Le persone cambiano e dimenticano di dirlo agli altri”.

L.Neumannn

mercoledì 18 novembre 2009

Preventivi

Un sindaco chiede un preventivo x pitturare la facciata del municipio e
gli arrivano 3 offerte.
Quella di un tedesco di Euro 3.000, quella di un francese di Euro 6.000
e quella di un napoletano 9.000 euro.
Davanti a tali differenze, convoca una riunione con i 3 concorrenti affinché
giustifichino i loro preventivi.
Il tedesco gli dice che vuole usare una vernice acrilica x esterni che
costa 1.000 euro e che vuole dare due mani, poi tra impalcature e pennelli si
spendono altri 1.000 euro ed il resto è il suo guadagno.
Il francese giustifica il suo preventivo dicendo che lui è il miglior
pittore in circolazione, che usa vernice poliuretanica e che vuole dare
tre mani. La pittura viene quindi 3.000 euro, tra impalcature e
pennelli si spendono altri 2.000 euro e gli altri 1.000 euro sono il
suo guadagno.

Il napoletano, che viene ascoltato x curiosità poiché il suo preventivo
non è paragonabile agli altri, dice:
"sindaco, il mio è sicuramente il
preventivo migliore: 3.000 euro sono x te, 3.000 euro sono x me
e....3.000 euro sono x il tedesco che pittura la facciata....."

martedì 17 novembre 2009

A volte penso...


Penso a quante cose avremmo potuto fare se solo avessi fatto domande diverse, ottenuto altre risposte o se avessi risposto diversamente alle stesse domande...Penso e Immagino ove saremmo adesso e mentre penso ho la certezza che tutto questo rimarrà solo un pensiero...penso ai giorni in cui non penserò più al ricordo di Noi, consapevole che andando avanti, altri pensieri mi terranno compagnia...

domenica 15 novembre 2009

Bellezza



Noi sereni e semplici o cupi ed acidi,
noi puri e candidi o un po' colpevoli
per voglie che ardono:

noi cerchiamo la bellezza ovunque.

E noi compresi e amabili o offesi e succubi
di demoni e lupi, noi forti ed abili
o spenti all'angolo:

Noi cerchiamo la bellezza ovunque.

E passiamo spesso il tempo così,
senza utilità (quella che piace a voi)
senza utilità (perchè non serve a noi)

MARLENE KUNTZ

sabato 14 novembre 2009

Leggere

"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare."

Shopenhauer

giovedì 12 novembre 2009

I giorni perduti

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa sul camion. Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all’estrema periferia della città fermandosi sul ciglio di un vallone. Kazirra scese dall’auto ed andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel vallone, che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali. Si avvicinò all’uomo e gli chiese:“Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse? ”Quello lo guardò e sorrise:“Ne ho ancora sul camion da buttare. Sono i giorni.”

“Che giorni?”

“I tuoi giorni.”

“I miei giorni?”

“I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?”

Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C’era dentro una strada d’autunno , e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se ne andava per sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo. C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare. Si sentì prendere da una certa cosa quì alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava dritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere. “Signore!” gridò Kazirra, mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole. Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo di casse misteriose.

E l’ombra della notte scendeva.

mercoledì 11 novembre 2009

Pasti...

“La speranza è un'ottima colazione, ma una pessima cena”.

F. Bacon

martedì 10 novembre 2009

Buio

“E’ meglio accendere una candela piuttosto che maledire l’oscurità”.

lunedì 9 novembre 2009

Senza nuvole

La notte ti porta consiglio
magari domani stai meglio
ed ogni cosa ti sembra cambiata
ma forse tu non l'avevi osservata
Il cielo col buio è un presepe
le case diventano piccole
ed io che non riesco a mostrare emozioni
ed io che non riesco più a piangere

Mi sono messa la maglietta rossa
quella dell'ultima.. dell'ultima volta
quando mi hai detto noi dobbiamo parlare
e tutto il mondo è cominciato a tremare
L'amore è una cosa da niente
non è come ti fanno credere
ed io che non riesco a sentire emozioni
ed io che non riesco più a ridere

Senza andata né ritorno
io consumo un'altro giorno
confinandomi di niente
tanto il niente è quello che hai lasciato dietro te
Senza andata né ritorno!
sto sprecando un'altro giorno in più
per vivere e ricominciare
per sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole
sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole

La notte si deve dormire
ed ogni pensiero chiarire
se la tua vita ti appare diversa
magari sei tu che non sei più la stessa
Il cielo col buio è uno specchio
le case diventano lucciole
ed io che non riesco a mostrare emozioni
ed io che non riesco più a vivere

Senza andata né ritorno
io consumo un'altro giorno
confinandomi di niente
tanto il niente è quello che hai lasciato dietro te
Senza andata né ritorno!
sto sprecando un'altro giorno in più
per vivere e ricominciare
per sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole
sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole

Senza nuvole...
Senza andata né ritorno
sto sprecando un'altro giorno in più
per vivere e ricominciare

per sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole
sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole
Sognare un cielo azzurro all'orizzonte senza nuvole

ALESSANDRA AMOROSO

sabato 7 novembre 2009

Essere o apparire

La maschera è un mezzo ambiguo, dietro il quale da un lato la verità ama nascondersi per salvaguardare la propria profondità, ma che dall'altro noi utilizziamo per non vedere la realtà, per sfuggire da essa. Frutto dell'inevitabile divergenza tra essere e apparire è la maschera.
Nella vita quotidiana, indossiamo varie maschere nel relazionarci con gli altri. La maschera "cela" prima che mostrare. Nasconde l’identità, protegge dal giudizio, come dagli sguardi intrusivi. L’uomo si sa ha bisogno dell’esteriorità, dell’apparire, più di quanto voglia ammettere; perché vedere diventi già comprendere, già sapere. Sentirsi vivere assumendo le sembianze della maschere che si sceglie di indossare, non perché aiuti a manifestare se stessi, ma perché attraverso il suo utilizzo, credendo di essere ciò che si indossa, scopra la propria individualità.

venerdì 6 novembre 2009

I miei sogni

I miei sogni sono lucciole,
perle di un animo ardente.
Nelle tenebre calme della notte
lampeggiano in frammenti di luce.


Tagore

giovedì 5 novembre 2009

Non molto lontano da qui

Amore mio, non sempre tutto volge per il verso giusto:
ma non è soltanto a causa del maltempo
se il raccolto è andato perso.

Ed è buffo come a volte il tempo scorra
meglio del previsto: un panico incombente
ci costringe ad addomesticare
un fervido sorriso, un benessere improvviso.

E’ forse una remota speranza la felicità?
Godersi il sole in dicembre, non molto lontano da qui nevica.

Non molto lontano da qui la gente escogita affannose corse
in preda all’ansia di tornare al punto di partenza, e dimentica
il peso della posta in gioco, e il come e il quando mentre fuori piove.

Amore mio, non è una colpa il non saper gestire la gioia
e il fatto di trovarsi a proprio agio nel dolore e nella rassegnazione.
Ed è innaturale come a volte ci forziamo di ignorare
il gemito costante delle nostre reali inclinazioni: il margine di errore di un’incessante sottrazione.

E’ forse una remota speranza la felicità?
Godersi il sole in dicembre, non molto lontano da qui nevica.
Non molto lontano da qui la gente ostenta oscure stravaganze
in preda all’ansia di stupire, indossa le sue maschere
e dimentica quella del coraggio nel momento del rilancio.

Non molto lontano da qui nevica.
Non molto lontano da qui nevica.


Carmen Consoli

mercoledì 4 novembre 2009

Correre

Siamo sempre di corsa…
Di corsa al lavoro…
Di corsa al supermercato…
Di corsa per preparare una cenetta decente malgrado questo cavolo di tempo non ci permette nulla ed incalza sempre più il microonde che scongela tutto per poi mangiare di corsa davanti ad una TV su cui scorrono di corsa tante immagini che non afferri e cadi di piombo rilassandoti su un morbido cuscino, immaginando di vivere con calma ogni istante della tua prossima giornata!
Per ammirare ed assaporare le cose più belle ci dobbiamo fermare, guardare, osservare, con gli occhi, col cuore, fuori dagli schemi, con molta calma e pazienza.
Vince chi corre, non chi si sa fermare. Vince chi impiega meno tempo a realizzare i progetti della giornata. Follia fermarsi, guardarsi intorno. Follia guardarsi negli occhi e capire se c’è dell’altro.

Tutto si consuma in pochi attimi: il tempo di un caffè e poi via, chi all’appuntamento con l’avvocato, chi al lavoro, chi a perdersi con lo sguardo davanti un monitor.
Non esiste più il tempo di chiedersi nulla e di sentire. Non c’è spazio per le valutazioni, per mettersi in discussione, per confrontarsi, perché prima vengono mille altre cose.
Alla fine ci riesce meglio correre piuttosto che metterci in gioco. Fluttua tutto sopra di noi e non ci chiediamo neanche il perché con i nostri sacchi della spesa in mano, il cellulare e la macchina in divieto di sosta.
La città caotica, trafficata, inquinata, ormai si è impossessata di noi e dei nostri tempi. Ci impone delle regole, degli orari. Ci impone iperattività e prontezza, ma ci lascia soli a fare i conti con i ritmi di un cuore che non sa nemmeno più riconoscere i sintomi di un’emozione, perché prima c’è altro.
La città è un fermento di voci, di suoni, di passi veloci, i bus sfrecciano nei loro percorsi stabiliti con i loro orari più o meno esatti… ed io, anch’io come tutti, sempre di corsa.
Via, corro, sono di fretta, la mia giornata di lavoro mi attende e come dico sempre: “domani è un altro giorno e sarà pieno di tante altre emozioni”

martedì 3 novembre 2009

Difficoltà...


...È una delle grandi difficoltà della vita... ...indovinare ciò che una donna vuole...

Italo Svevo

lunedì 2 novembre 2009

Nascondino

La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. Dopo il caffè, la Follia propose: 'Si gioca a nascondino?'. 'Nascondino? Che cos'è?' - domandò la Curiosità. 'Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò terminato di contare, cercherò e il primo che troverò sarà il prossimo a contare'. Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia. '1,2,3. - la Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima, dove le capitò. La Timidezza, timida come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi. La Gioia corse in mezzo al giardino. La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi. L' Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un sasso. La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano. La Disperazione era disperata vedendo che la Follia era gia a novantanove. 'CENTO! - gridò la Follia - Comincerò a cercare.' La prima ad essere trovata fu la Curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto. Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato si sarebbe meglio nascosto. E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza. Quando tutti erano riuniti, la Curiosità domandò: 'Dov'è l'Amore?'. Nessuno l'aveva visto. La Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce. Ma non trovò l'Amore. Cercando da tutte le parti, la Follia vide un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò cercare tra i rami, allorché ad un tratto sentì un grido. Era l'Amore, che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio. La Follia non sapeva che cosa fare. Si scusò, implorò l'Amore per avere il suo perdono e arrivò fino a promettergli di seguirlo per sempre. L'Amore accettò le scuse. Oggi, l'Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.

domenica 1 novembre 2009

Boa Sorte / Good Luck

È così
Non c’è verso
È finita, buona fortuna
Non ho più niente da dire
Sono solo parole
E quello che sento
Non cambierà
Tutto quello che mi vuoi dare
È troppo
È pesante
Non c’è pace
Tutto quello che vuoi da me
Irreali
Aspettative
È sleale
È così
Non c’è verso
È finita,
buona fortuna
Non ho più niente da dire
Sono solo parole
E quello che sento
Non cambierà
Tutto quello che mi vuoi dare
(Tutto quello che mi vuoi dare)
È troppo
(È troppo)
È pesante
(è pesante)
Non c’è pace
(non c’è pace)
Tutto quello che vuoi da me
(Tutto quello che vuoi da me)
Irreale
(non è reale)
Aspettative
(Aspettative)
È sleale
Anche se sei lontano
Voglio che tu ti faccia curare
Da quella persona
Che ti consiglia
C’è una mancanza di connessione
Guardala da questo punto di vista
Ci sono tante persone speciali
Anche se sei lontana
Voglio che tu ti faccia curare
Da quella persona
Che ti consiglia
C’è una mancanza di connessione
Guardala da questo punto di vista
Ci sono tante
persone speciali nel mondo
così tante
persone speciali nel mondo
nel mondo
tutto quel che vuoi
tutto quel che vuoi
Tutto quello che mi vuoi dare
(Tutto quello che mi vuoi dare)
È troppo
(È troppo)
È pesante
(è pesante)
Non c’è pace
(non c’è pace)
Tutto quello che vuoi da me
(Tutto quello che vuoi da me)
Irreale
(non è reale)
Aspettative
(queste aspettative)
Sleali
Stiamo cadendo
Cadendo cadendo
Cadendo nella notte
Nella notte
Cadendo cadendo cadendo
Cadendo nella notte
Un buon incontro è reciproco
Ora stiamo cadendo
Cadendo cadendo
Cadendo nella notte
Cadendo cadendo cadendo
Cadendo nella notte

Vanessa de Mata/ Ben Harper