mercoledì 31 ottobre 2007

Libertà

Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio.
Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una sorte di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine.
Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.

Albert Einstein

martedì 30 ottobre 2007

Vi presento Joe Black

"- Non è quello che dici: è quello che non dici.
Non un'ombra di trasalimento, un bisbiglio di eccitazione.
Questo rapporto ha la stessa passione di nibbi reali.
Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu lieviti,
voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio.
Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla.
Lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione,
ossessione, qualcuno senza cui non vivi,
io ti dico: buttati a capofitto,
trova qualcuno da amare alla follia
e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo?
Beh, dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore.
Io non sento il tuo cuore.
Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo.
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente,
beh, equivale a non vivere.
Ma devi tentare, perché se non hai tentato,
non hai mai vissuto. Non respingere,
chissà, esiste il colpo di fulmine!

domenica 28 ottobre 2007

Lontano

Oggi vorrei che un soffio di vento, mi portasse lontano da tutto e da tutti.....che mi portasse dove solo io so!!!

Alta marea

Oggi è stata una giornata particolare, ho incontrato, per caso, una mia vecchia fiamma.
Purtroppo quel che c'era tra di noi è svanito nel nulla, ma mi è rimasta questa canzone che ogni tanto riascolto e tutte le volte soffro...



Autostrada deserta
al confine del mare
sento il cuore più forte di questo motore

Sigarette mai spente
sulla radio che parla
io che guido seguendo le luci dell'alba
Lo so lo sai
la mente vola
fuori dal tempo
e si ritrova sola
senza più corpo
né prigioniera
nasce l'aurora

Tu sei dentro di me
come l'alta marea
che scompare riappare portandoti via

Sei il mistero profondo
la passione l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia
Lo so lo sai
il tempo vola
ma quanta strada
per rivederti ancora
per uno sguardo
per il mio orgoglio
quanto ti voglio

Tu sei dentro di me
come l'alta marea
che riappare scompare portandomi via

Sei il mistero profondo
la passione l'idea
sei l'immensa paura che tu non sia mia ,,,
Lo so lo sai
il tempo vola
ma quanta strada
per rivederti ancora
per uno sguardo
per il mio orgoglio
quanto ti voglio ,,,,,,,

Antonello Venditti

Desiderio




Solo il tuo cuore ardente
e niente più.
Il mio paradiso un campo
senza usignolo né lire,
con un fiume discreto
e una fontanella.
Senza lo sprone del vento
sopra le fronde
né la stella che vuole
essere foglia.
Una grandissima luce
che fosse lucciola
di un'altra,
in un campo di
sguardi viziosi.
Un riposo chiaro
e lì i nostri baci,
nèi sonori dell'eco,
si aprirebbero molto lontano.
Il tuo cuore ardente,
niente più.

Garcia Lorca

sabato 27 ottobre 2007

Noi che

Pochi giorni fa, un mio caro amico mi ha inviato questa mail, mi ha fatto molto
riflettere e mi ha tirato fuori una buona dose di malinconia...
Ci ho pensato un pò, poi ho deciso di metterla nel blog.


Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color.".
Noi che facevamo "Palla Avvelenata".
Noi che giocavamo regolare a "Ruba Bandiera".
Noi che non mancava neanche "dire fare baciare lettera testamento".
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce".
Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una
bacinella.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in
casa.
Noi che facevamo a gara a chi masticava più big babol contemporaneamente.
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno
mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli
accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio
giravano per tutta casa e ci giocavamo a riunirle in un'unica palla.
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la
bella, e poi la bella della bella.
Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la
prendeva con le mani non era fallo.
Noi che giocavamo a 'Indovina Chi?' anche se conoscevi tutti i
personaggi a memoria.
Noi che giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era
sempre Domodossola)..
Noi che con le 500 lire di carta ci venivano 10 pacchetti di
figurine.
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album
Panini.
Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio
segreto".
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci
toccava riavvolgere il nastro con la penna.
Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.
Noi che avevamo i cartoni animati belli!!!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga
(Goldrake, ovvio..)
Noi che guardavamo 'La Casa Nella Prateria' anche se metteva
tristezza.
Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del
fantasma formaggino.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato
sul terrazzo.
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da
passare al compagno.
Noi che si andava in cabina a telefonare.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità
della Coca Cola con l'albero.
Noi che le palline di natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti,
i nostri compagni di classe.
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20e30 eravamo andati a
dormire tardissimo.
Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura.
Noi che giocavamo a calcio con le pigne.
Noi che le pigne ce le tiravamo pure.
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre
sorridenti.
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.
Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
Noi che a scuola ci andavamo da soli e tornavamo da soli.
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma a
casa te ne dava due.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a
casa era il terrore.
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.
Noi che internet non esisteva.
Noi che però sappiamo a memoria: "Zoff Gentile Cabrini Oriali
Collocati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani
(allenatore Bearzot)".
Noi che "Disastro di Chernobyl" vuol dire che non potevamo bere il
latte alla mattina.
Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la
carta del pane che si impregnava d'olio.
Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre
quella.. fai merenda con Girella..
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare
BIM BUM BAM.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica il giorno
dopo Halloween.
Che fortuna esserci stati!

Lettera di una mamma al figlio Carabiniere

Caro figlio,
ti scrivo queste poche righe perchè tu sappia che ti ho scritto.
Se ricevi questa lettera, vuol dire che è arrivata,
se non la ricevi, fammelo sapere, così te la rimando.
Scrivo lentamente perchè so che tu non sai leggere in fretta.
Qualche tempo fa, tuo padre, ha letto sul giornale che la maggior
parte degli incidenti capitano entro un raggio di 1 km dal luogo
di abitazione, così abbiamo deciso di traslocare un pò più lontano.
La nuova casa è meravigliosa, c'è anche una lavatrice,
ma non sono sicura che funzioni.
Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato l'acqua e poi
il bucato è sparito completamente.
Il tempo qui non è troppo brutto.
La settimana scorsa ha piovuto 2 volte:
la prima per 3 giorni e la seconda per 4.
Ti voglio anche informare che tuo padre ha un nuovo lavoro:
adesso ha 500 persone sotto di se, infatti taglia l'erba nel cimitero.
A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero,
mi ha detto che spedirtela con i bottoni sarebbe stato molto caro
( per via del peso dei bottoni).
Allora li ho staccati.
Se pensi di riattaccarli, te li ho messi tutti nella tasca interna.
Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina:
è sceso ed ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi.
Allora è dovuto rientrare in casa a prendere il secondo mazzo di chiavi,
e così anche noi siamo potuti scendere dalla macchina.
Se vedi Margherita salutala da parte mia.
Se non la vedi, non dirle niente.
Adesso ti saluto perchè devo correre all'ospedale, tua sorella sta per partorire,
ma non so ancora se avrà un bambino o una bambina, perciò non so dirti
se sarai zio o zia.
Un forte abbraccio dalla tua mamma che ti vuole tanto bene.

P.S.
Volevo metterti anche un pò di soldi,
ma avevo già chiuso la busta.

venerdì 26 ottobre 2007

La vita alla rovescia

La vita dovrebbe essere vissuta al contrario.
Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così, tricchete
tracchete, il trauma è bello che superato.
Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai
migliorando giorno dopo giorno.
Poi ti dimettono perchè stai bene e la prima cosa che fai è andare
in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare
del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe
scompaiono.
Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro.
Lavori quarantanni finchè non sei così giovane da sfruttare
adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa.
Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari
per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici,
senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finchè non sei bebè.
Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che
ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li
passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con
room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i
coglioni.
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo.

Woody Allen

giovedì 25 ottobre 2007

Dolore e piacere

Spesso il piacere è un ospite passeggero, ma il dolore ci stringe in un crudele abbraccio.

John Keats

martedì 23 ottobre 2007

Le mie parole

"Le mie parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate poi centellinate
sono frecce infuocate
che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute
promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate
sul foglio capitate per sbaglio
tracciate e poi dimenticate
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire
lo ammetto
strette tra i denti
passate, ricorrenti
inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole
palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare (...)"

Samuele Bersani

domenica 21 ottobre 2007

La felicità...

La felicità umana è composta di così tanti pezzi che ne manca sempre qualcuno.

Yellow


Guarda le stelle
guarda come splendono per te
e qualsiasi cosa tu faccia
Sì, loro sono tutte gialle.

Ti sono apparso
ho scritto una canzone per te
e per tutte le cose che fai
ed era intitolata "Yellow".

Allora ho corso il rischio
oh, tutte le cose che ho fatto
ed era tutto pallido.

La tua pelle
oh sì, la tua pelle e le tue ossa
si trasformano in qualcosa di bello
lo sai, lo sai quanto ti amo?
lo sai quanto ti amo.

Ho attraversato a nuoto
ho attraversato a salti per te
oh, tutte le cose che faccio
perché eri tutta pallida.

Ho disegnato una linea
ho disegnato una linea per te
oh, che cosa fa fare
ed era tutto pallido.

La tua pelle
oh sì, la tua pelle e le tue ossa
si trasformano in qualcosa di bello
lo sai che per te mi dissanguerei completamente
per te mi dissanguerei completamente.


COLDPLAY

Precisione

Un cacciatore entra in un'armeria per acquistare un ottica di precisione da montare sulla sua carabina da caccia.
PROPRIETARIO: "Guardi, provi questo, esca e miri quella villa in collina"
CACCIATORE: "Cavoli sembra a 5 metri invece e lontanissima!"
PROPRIETARIO: "Pensi è casa mia, in linea d'aria sono solo 2 km!"
CACCIATORE: "Guardi, guardi anche lei, ci son 2 nudi che scopano!"
PROPRIETARIO: "Cazzo è mia moglie col postino! ...... Senta le regalo l'ottica di precisione se lei spara in testa a mia moglie e nei coglioni al postino!"
CACCIATORE: "Aspetti, forse, forse ce la faccio pure con un colpo solo!!!"

Il piccolo principe 2

“ Gli uomini non hanno più tempo
per conoscere nulla.
Comprano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercati di amici,
gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami”

Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".


Antoine De Saint-Exupery

sabato 20 ottobre 2007

Pioggia


Mentre fuori piove, i miei pensieri sono confusi, vedo immagini sfuocate per poi pian piano, diventare chiare ed ancora opache, come se ci fosse tanta nebbia a volerle nascondere.
Forse a causa del bisogno di vere certezze, mi affido ad ogni speranza possibile, ad ogni piccola dolcezza che riesca a sfiorarmi la mente....

Elogio della follia

"...Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia.
Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.
Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe.
Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza.

La vita umana non è altro che un gioco della follia"

Erasmo da Rotterdam

Attenzione, importante una legge che blocca i blog!!

Ricardo Franco Levi,braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il è stato disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi che prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a: levi_r@camera.it

Questo testo l'ho copiato dal blog di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it

venerdì 19 ottobre 2007

Giusto o sbagliato

Alcuni sogni si realizzano
altri restano chiusi in un cassetto
per sempre.
Quando succede ci chiediamo
se non sia stato sbagliato
anche solo sognare.

giovedì 18 ottobre 2007

Lo Zahir

"La sofferenza nasce quando ci aspettiamo
che gli altri ci amino nel modo che immaginiamo,
e non nella maniera in cui l'amore deve manifestarsi:
libero, incontrollato, pronto a guidarci
con la sua forza e a impedirci di fermarci".

Paulo Coelho

mercoledì 17 ottobre 2007

Ode al giorno felice

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.

Camminando,dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto,
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché si,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te,con la tua bocca,
essere felice.

Pablo Neruda

Pezzi di vetro


L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime e un sesso di ramo duro in cuore
e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla,
sotto l'angolo retto di una stella.
Niente a che vedere col circo,
nè acrobati nè mangiatori di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi,
quando vedi che non si taglia, già lo sai.
Ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira e lui risponde serio
"è mia"; sottindente la vita.
E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un pò di tempo fà che ora si è fermata qua.
Non conosce paura l'uomo che salta
e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride e sorride,
perchè ferirsi non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai.

Insieme visitata è la notte che dicono ha due anime
e un letto e un tetto di capanna utile e dolce
come ombrello teso tra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo,
ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Però stai bene dove stai. Però stai bene dove stai.


Francesco De Gregori

lunedì 15 ottobre 2007

Danza lenta

Il Dottor Cicognani è il direttore del dipartimento di pediatria dell'Ospedale
Sant'orsola di Bologna.
Questa poesia è stata scritta da una adolescente malata terminale di
cancro.
A questa ragazzina rimangono pochi mesi di vita e come ultimo desiderio ha
voluto mandare una lettera per dire a tutti di vivere la propria vita
pienamente, dal momento che lei non potrà farlo.
Vuole vedere quante persone la leggeranno.
La copio e chi vuole può farla girare, speditela ad ogni mail che conoscete,
potrete dare a Lei ed alla sua famiglia una piccola speranza perchè per ogni nome a
cui verrà inviata The American Cancer Society donerà 1 cent per pagare le
sue cure ed il piano di tentativo di guarigione.


DANZA LENTA

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?

O ascoltato il rumore della pioggia

quando cade a terra?

O seguito mai lo svolazzare

irregolare di una farfalla?

O osservato il sole allo

svanire della notte?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce.

Il tempo è breve.

La musica non durerà.

Percorri ogni giorno in volo?

Quando dici "Come stai?"

ascolti la risposta?

Quando la giornata è finita

ti stendi sul tuo letto

con centinaia di questioni successive

che ti passano per la testa?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce

Il tempo è breve.

La musica non durerà.

Hai mai detto a tuo figlio,

"lo faremo domani?"

senza notare nella fretta,

il suo dispiacere?

Mai perso il contatto,

con una buona amicizia

che poi finita perché

tu non avevi mai avuto tempo

di chiamare e dire "Ciao"?

Faresti meglio a rallentare.

Non danzare così veloce

Il tempo è breve.

La musica non durerà.

Quando corri cosi veloce

per giungere da qualche parte

ti perdi la metà del piacere di andarci.

Quando ti preoccupi e corri tutto

il giorno, come un regalo mai aperto . . .

gettato via.

La vita non è una corsa.

Prendila piano.

Ascolta la musica.

domenica 14 ottobre 2007

Conoscenza della notte

Io sono uno che ben conosce la notte
Ho fatto nella pioggia la strada avanti e indietro.
Ho oltrepassato l’ultima luce della città.

Sono andato a frugare nel vicolo più tetro.
Ho incontrato la guardia nel suo giro
Ed ho abbassato gli occhi, per non spiegare.

Ho trattenuto il passo e il mio respiro
Quando da molto lontano un grido strozzato
Giungeva oltre le case da un’altra strada,

Ma non per richiamarmi o dirmi un commiato;
E ancora più lontano, a un’incredibile altezza,
Nel cielo un orologio illuminato

Proclamava che il tempo non era né giusto, né errato.
Io sono uno che ben conosce la notte.


Robert Frost

Ars amandi

"Quando ti deporranno davanti i doni di Bacco e una donna con te dividerà il divano, supplica il padre Nittelio che coi suoi riti notturni non consenta a quei vini di farti girar la testa. Potrai dir molte cose con parole coperte che ella potrà sentire dette solo per lei, scrivere con un pò di vino tenerezze leggere perchè lei sulla tavola si legga tua padrona, e guardarla negli occhi con occhi che confessano amore."

Ovidio

sabato 13 ottobre 2007

Con una rosa



Con una rosa hai detto
vienimi a cercare
Tutta la sera io restero’ da sola
E io per te muoio per te
Con una rosa sono venuto a te.

Bianca come le nuvole di lontano
Come la notte amara passata invano
Come la schiuma che sopra il mare spuma
Bianca e’ la rosa che porto a te.

Gialla come la febbre che mi consuma
Come il liquore che istiga le parole
Come il veleno che stilla dal tuo seme
Gialla non e’ la rosa che porto a te.

Sospirano nell’aria le rose spirano
Petalo a petalo mostrano il color
Ma il fiore che da solo cresce nel rovo
Rosso non e’ l’amore, bianco non e’ il dolore
Il fiore e’ solo il dono che porto a te.

Rosa come un romanzo di poca cosa
Come la resa che affiora sopra il viso
Come l’attesa che sulle labbra pesa
Rosa non e’ la rosa che porto a te.

Come la porpora che infiamma il mattino
Come la lama che scalda il tuo cuscino
Come la spina che al cuore si avvicina
Rossa cosi’ e’ la rosa che porto a te.

Lacrime di cristallo l’hanno bagnata
Lacrime e vino versate nel cammino
Goccia su goccia perdute nella pioggia
Goccia su goccia le hanno asciugato il cuor

Portami allora portami il piu’ bel fiore
Quello che duri piu’ dell’amor per se
Il fiore che da sole non specchia il rovo
Perfetto dal suo cuore perfetto dal dolore
Perfetto dal dono che fa di se.

Vinicio Capossela

martedì 9 ottobre 2007

Saggezza indiana

Il corpo muore. Il corpo è semplicemente ciò che l'anima materialmente possiede.
E' il suo involucro. L'anima prosegue la sua vita.
(Susie Billie, 102 anni, Seminole)

La rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive.
Proverbio Sioux Teton

domenica 7 ottobre 2007

Il tempo che passa


Le mattine in cui non lavoro, molto spesso se il tempo lo permette, prendo la mia bicicletta e macino una ventina di chilometri.
La maggior delle volte arrivo a Portoverde e torno indietro passando dal mare, ed ecco che ogni volta mi si apre un mondo diverso dal solito, fatto di persone che fanno jogging, persone che camminano sul lungomare con il giornale sotto braccio, persone a spasso con il cane, fidanzatini mano nella mano, mamme con le carrozzine e non ultime persone come me in bicicletta.
Ogni volta c'è sempre qualcosa di diverso, ma quello che mi colpisce di più sono i cambiamenti sentimentali e le novità portate dalla cicogna.
Per chi come me, ormai sono anni che percorre questa strada, tutte le volte sono emozioni diverse, incontri persone che l'ultima volta che avevo incrociato si dovevano sposare e che invece adesso sono sole, persone che cambiano la fidanzata o la moglie come cambiare una maglietta, famiglie che dal niente portano in giro i loro bambini appena nati.
Tutto questo mi fa molto pensare: il tempo passa e non me ne accorgo...

sabato 6 ottobre 2007

Sorrisi

Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non si sa mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.
(G.G.Marquez)

Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.
(C.Chaplin)

venerdì 5 ottobre 2007

Si è fermato il tempo

Si è fermato il tempo
Guardo fuori e non piove più
Pensa quant’è strano
Manca il cielo qui

Ho fermato il tempo
La mia voce non pesa più
Gente strana il mondo
Piange quando tu…

Non puoi più respirare
Cadere e farti male
Non devi più tremare
Attendere e sperare.

Ho fermato il tempo
E tu non sei più qui con me
Ti avrei dato il mondo
Forse un fiore blu…

Avrei voluto osare
Rapirti e poi volare
Ma ci ho pensato tanto
Non c’entra qui il coraggio

Ho pagato il tempo perchè
Ti lasciasse dentro un po’ di me
Che non sono stato forte
Che non mai odiato niente.

Ho pagato il tempo perchè
Ti lasciasse dentro un po’ di me
Che non sono stato forte
Che non mai odiato niente

Si è fermato il te....

Negramaro

giovedì 4 ottobre 2007

I bamboccioni


Le misure a favore delle famiglie, serviranno anche a mandare i " bamboccioni" fuori di casa, cioè incentivare l'uscita di casa da parte dei giovani che adesso restano fino a età inverosimili con i genitori. Non crescono mai, non si sposano, non si rendono autonomi.
Caro ministro Padoa Schioppa, ci vuole coraggio a dire che grazie a 300 euro all’anno molti “bamboccioni”, come simpaticamente li chiama, potranno lasciare i genitori per andare finalmente ad abitare da soli o per mettere su famiglia. Non posso accusarla di avere detto una cazzata, ne diciamo tutti, ma di avere dipinto una situazione giovanile che è falsa: con 500 euro provi lei a diventare autonomo!!!
Affermarlo significa aver perso ogni contatto con la realtà concreta, con la vita dei cittadini.

mercoledì 3 ottobre 2007

Adamo & Eva

Dio chiama attorno a se Adamo ed Eva.
"Figlioli" dice loro "...molti doni vi ho già elargito. Ne mancano ancora due e dopo avrete avuto tutto!"
"Dicci, Signore. Quali sono?" chiedono ansiosi i nostri progenitori.
"Il primo..." annuncia imperioso Dio "è la possibilità di far pipì in piedi. A chi interessa?"
Adamo si alza di scatto: "Io, io. Lo voglio io. Ti prego, Signore, ti prego, ti prego, ti prego, dallo a a me questo dono. Lo voglio, lo voglio, lo voglio!"
Dio fa cenno di sì e allora Adamo comincia a far pipì in piedi. E la fa contro i muri, contro le piante, sui fiori. Arriva ad atti di virtuosismo estremo scrivendo con la pipì il suo nome sulla sabbia e sulla corteccia degli alberi. Poi, saltellando e pisciando, scompare dalla vista.
Eva si avvicina a Dio: "E il secondo dono, mio Signore, qual'è?"
E lui rispose: "L'intelligenza, Eva. L'intelligenza"

La lettera lungo la strada

"Addio, ma con me
sarai, verrai dentro
una goccia di sangue che circolerà
nelle mie vene,
o fuori, bacio che mi brucia il volto
o cinturone di fuoco nella mia cintola.
Dolce mia, accogli
il grande amore che uscì dalla mia vita
e che in te non trovava territorio
come l'esploratore sperduto
nell'isola del pane e del miele.
Io ti trovai dopo
la tormenta,
la pioggia lavò l'aria
e nell'acqua
i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.
Adorata, vado alle mie battaglie.
Graffierò la terra per farti una grotta
lì il tuo Capitano
t'attenderà con fiori nel letto.
Non pensar più, mia dolcezza,
al tormento
che passò tra di noi
come un fulmine di fosforo
lasciandoci forse la sua bruciatura.
Venne anche la pace, perché torno
a lottare alla mia terra,
e poiché ho il cuore completo
con la parte di sangue che mi desti
per sempre,
e poiché
reco
le mani piene del tuo essere nudo,
guardami,
guardami,
guardami per il mare, che vado raggiante,
guardami per la notte che navigo,
e mare e notte sono gli occhi tuoi.
Non sono uscito da te quando m'allontana.
Ora ti racconterò:
la mia terra sarà tua,
vado a conquistarla,
non solo per darla a te,
ma per tutti,
per tutto il mio popolo.
Un giorno il ladro uscirà dalla sua torre.
E l'invasore sarà espulso.
Tutti i frutti della vita
cresceranno nelle mie mani,
prima abituati alla polvere da sparo.
E saprò accarezzare i nuovi fiori,
perché tu m'insegnasti la tenerezza.
Dolce mia, adorata,
verrai con me a lottare a corpo a corpo
perché nel mio cuore vivono i tuoi baci
come bandiere rosse,
e se cado, non solo
mi coprirà la terra,
ma questo grande amore che mi recasti
e che visse circolando nel mio sangue.
Verrai con me,
in quell'ora ti attendo,
in quell'ora e in tutte le ore,
in tutte le ore ti attendo.
E quando verrà la tristezza che odio
a bussare alla tua porta,
dille che io ti attendo;
e quando la solitudine vorrà che cambi
l'anello in cui sta scritto il mio nome,
di' alla solitudine che parli con me,
che io dovetti andarmene
perché sono un soldato,
e che là dove sono,
sotto la pioggia o sotto
il fuoco,
amor mio, t'attendo,
t'attendo nel deserto più duro
e presso il limone fiorito:
in ogni parte dove sia la vita,
dove la primavera sta nascendo,
amore mio, t'attendo.
Quando ti diranno « Quell'uomo
non t'ama. » , ricorda
che i miei piedi son soli in quella notte,
e cerca i dolci e piccoli piedi che adoro.
Amore, quando ti diranno
che t'ho dimenticata, e anche se
sarò io a- dirlo,
quando io te lo dirò,
non credermi
chi e come potrebbe
reciderti dal mio petto,
e chi raccoglierebbe
il mio sangue
quando verso di te m'andassi dissanguando?
Ma neppure posso
dimenticare il mio popolo.
Vado a lottare in ogni strada,
dietro ogni pietra.
Anche il tuo amore m'aiuta:
È un fiore chiuso
che ogni volta mi empie del suo aroma
e che s'apre d'improvviso
dentro di me come una grande stella.
Amore mio, è notte.
L'acqua nera, il mondo
addormentato, mi circondano.
Poi verrà l'aurora,
e nel frattempo io ti scrivo
per dirti: « Ti amo » .
Per dirti: « Ti amo » , cura,
pulisci, innalza,
difendi
il nostro amore, anima mia.
Io te lo lascio come se lasciassi
un pugno di terra con semi.
Dal nostro amore nasceranno vite.
Nel nostro amore berranno acqua.
Forse arriverà un giorno
in cui un uomo
e una donna, uguali
a noi,
toccheranno questo amore, e ancora avrà
forza per bruciare le mani che lo toccheranno.
Chi fummo? Che importa?
Toccheranno questo fuoco,
e il fuoco, dolce mia,
dirà il tuo semplice nome
e il mio, il nome
che tu sola sapesti, perché tu sola
sulla terra sai
chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una,
come una sola delle tue mani,
perché nessuno
seppe come, né quando,
il mio cuore stette ardendo:
solamente
i tuoi grandi occhi grigi lo seppero,
la tua grande bocca,
la tua pelle, i tuoi seni,
il tuo ventre, le tue viscere
e l'anima tua che io risvegliai
perché restasse
a cantare fino alla fine della vita.
Amore, t'attendo.
Addio, amore, t'attendo.
Amore, amore, t'attendo.
Così questa lettera termina
senza nessuna tristezza:
sono fermi i miei piedi sulla terra,
la mia mano scrive questa lettera lungo la strada,
e in mezzo alla vita sarò
sempre
vicino all'amico, di fronte al nemico,
col tuo nome sulle labbra,
e un bacio che giammai
s'allontanò dalla tua bocca."

Pablo Neruda

lunedì 1 ottobre 2007

Amo le donne




Amo le donne che mill`anni or sono
grandi poeti amarono e cantarono.
Amo quelle citta`che ormai deserte
stirpi regali d`altri tempi piangono.
Amo quelle citta` che nasceranno
quando nessuno d`oggi sara` al mondo.
Amo le donne snelle,affascinanti,
che il grembo del futuro custodisce.
Con la loro bellezza astrale e pallida
somiglieranno a quelle dei miei sogni.

Hermann Hesse