lunedì 30 giugno 2008

Io vedo...

"io vedo nel tuo cuore, tu non mi ami, è il mio destino... tutti vengono da me, ma nessuno ha amore da darmi"

Circe a Ulisse

sabato 28 giugno 2008

Quel che dissero i cinquant'anni

Quando ero giovane erano i vecchi i miei maestri.
Lasciai fuoco per forma fino a spegnermi.
Soffrivo come un metallo che fosse forgiato.
Andavo a scuola dai vecchi per imparare il passato.

Ora che sono vecchio ho per maestri i giovani.
Quel che non può modellarsi deve essere infranto o piegato.
Lezioni mi torturano che riaprono antiche suture.
Vado a scuola dai giovani per imparare il futuro.


Robert Frost

venerdì 27 giugno 2008

Le parole che non ti ho detto

Le parole che non ti ho detto sono scritte sul palmo della mia mano, sono nascoste nei cassetti della mia scrivania, fra vecchi contratti e fasci di foto sparse, così che nemmeno io possa vederle, a meno di non volerle andare a cercare a tutti i costi.Sono piccoli intervalli di tempo fra occupazioni banali e quotidiane, brevi respiri tra un'apnea e l'altra. Nessuno può ascoltarle, le parole che non ti ho detto, perchè non amano il rumore e la luce forte, si ritraggono veloci e silenziose come gatti. Sono pazienti, le mie parole: sanno aspettare molto più di me, molto più di me sono misurate e tolleranti, il tempo per loro scorre come un pacifico fluido denso che non ha fretta di precipitare. Non amano la notorietà, perchè non pensano che aggiungerebbe loro valore: anzi, forse uscire allo scoperto le farebbe raggrinzire come la pelle di una vecchia signora. Si nutrono di silenzio e buio, re ed identificare: lasciano spazio alla fantasia, le parole che non ti ho detto. Si può pensare quel che si vuole, di loro, senza paura di venire smentiti.Se ne stanno lì, attente e delicate, come una melodia di sottofondo: occasionalmente salgono di tono, perchè non son stupide, sanno perfettamente di essere importanti e si divertono a ricordarlo quando uno meno se lo aspetta. Ma poi ritornano da dove erano venute. E non dipende da me, non c'è nulla che io possa fare, non posso nè spingerle a rivelarsi nè metterle a tacere, fanno tutto da sole: io mi limito ad assistere. Piuttosto impotente, aggiungerei.Me le sento addosso come una guaina trasparente, un guanto di lattice: sottili e calde, non mi limitano nei movimenti e tuttavia ci sono, a volte anche un po' opprimenti.Ogni tanto cerco di forzarle, di prendere in mano la situazione e costringerle a mostrarsi: ma loro si ribellano, per confondermi le idee mi mandano in avanscoperta altre parole che gli somigliano ma non sono loro. E mentre io mi faccio fregare loro se ne vanno ancora più a fondo, giù in abissi dove la pressione è troppo forte perchè io possa avere il coraggio di andarle a scovare. Allora capisco che ho molto da imparare da queste parole, dalla loro saggezza, dal loro senso dell'opportunità. Allora capisco che nemmeno io le comprendo e le conosco veramente, le parole che non ti ho detto: che devo lasciarle fare perchè io non son capace veramente, devo lasciar decidere a loro cosa dire, come e quando, perchè in certi momenti non si è in grado di decidere alcunchè. E magari è pure bene che ogni tanto arrivino, momenti così. Le parole che non ti ho detto mi aspettano ad un varco che osservo da lontano, e si limitano a questo, aspettarmi: non mi chiamano, non si sbracciano per attirare la mia attenzione, tanto sanno di averla già, e quindi si risparmiano la fatica e l'umiliazione. Ed io in fondo sono loro grata, perchè non mi forzano la mano, non mi stanno col fiato sul collo: io so che sono là, pronte anche a scomparire, se capiranno di non essere necessarie. Si stanno sacrificando per me, le parole che non ti ho detto: ed io un giorno vorrei tanto ripagarle, per questo.

giovedì 26 giugno 2008

Quanto tempo e ancora

Non ci credevo ho detto
É lei o no
Tra tanti amici
Non ti aspettavo qui
Solita sera e
La solita tribù
Tu che mi dici
Stai sempre con i tuoi
E ti accompagnava
Un'emozione forte
E ti accompagnava ancora
La solita canzone
Na na na na na na na na na na

Ma quanto tempo e ancora
Ti fai sentire dentro
Quanto tempo e ancora
Rimbalzi tra i miei sensi
Quanto tempo e ancora
Ti metti proprio al centro
Quanto tempo e ancora
Mi viene da star male
E sento che
Se te ne vai adesso
Io potrei morire
Che se te ne vai adesso
Ancora tu l'amore
Na na na na na na
Na na na na na na
Na na na na na na

Tra tanti amici
Che sono anche i tuoi
Guardali bene
Non cambieranno mai
Saluti e baci poi
Prendi e te ne vai
Sì forse è meglio
Così non mi vedrai
Piangere poi ridere
Poi prenderti un po' in giro
Fingere davanti a tutti
Di aver dimenticato
Na na na na na na na na na na

Ma quanto tempo e ancora
Ti fai sentire dentro
Quanto tempo e ancora
Rimbalzi tra i miei sensi
Quanto tempo e ancora
Ti metti sempre al centro
Quanto tempo e ancora
Ancora tu l'amoreeee
Na na na na na na
Na na na na na

Ma quanto tempo e ancora
Ti fai sentire dentro
Quanto tempo e ancora
Rimbalzi tra i miei sensi
Quanto tempo e ancora
Ti metti sempre al centro
Quanto tempo e ancora
Ancora tu l'amore
Na na na na na na


Biagio Antonacci

martedì 24 giugno 2008

La solitudine

Da sempre, quando si parla di solitudine, si tende a dare a questo vocabolo un'accezione estremamente negativa, intendendo per solitudine la mancanza di rapporti umani che ti riempiano l'esistenza, o meglio il non avere persone attorno con cui trascorrere le giornate ed analogamente il sentirsi soli ha da sempre nell'immaginario collettivo un colore cupo e triste, infonde un senso di tristezza. Ma il mio punto di vista a riguardo è nettamente diverso, la solitudine non è qualcosa che proviamo in un determinato momento, non è quel sentimento di vuoto provocato dalla mancanza degli altri, la solitudine è qualcosa che è dentro di noi, fa parte di noi, è la voce di quel punto profondo, all'interno di noi stessi, cui nessuno può accedere se non il nostro io, è quel punto profondissimo del nostro animo fatto di silenzio assoluto, un silenzio ben diverso dall'assenza di rumore, un silenzio con cui imparare a convivere e confrontarsi vuol dire trovare serenità, accettarsi, capirsi.

domenica 22 giugno 2008

Mi sono innamorato di te

Mi sono innamorato di te
perchè non avevo niente da fare,
il giorno volevo qualcuno da incontrare,
la notte volevo qualcosa da sognare.
Mi sono innamorato di te
perchè non potevo più stare solo,
il giorno volevo parlare dei miei sogni,
la notte parlare d'amore
Ed ora che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient'altro che a te.
Mi sono innamorato di te
e adesso non so neppur io cosa fare,
il giorno mi pento d'averti incontrato,
la notte ti vengo a cercare.
la notte ti vengo a cercare.


Luigi Tenco

Torna presto stellina

Sono due giorni che non ci vediamo,
che ci sentiamo solo per telefono,
mi manca il profumo del tuo corpo,
mi mancano i tuoi sospiri, le tue smorfie,
mi mancano i tuoi baci, le tue carezze,
mi mancano le tue carezze, le tue coccole,
mi mancano il tuo sguardo, le tue domande,
voglio ritornare a provare i brividi
e le sensazioni che solo tu mi sai dare...
Torna presto stellina...

sabato 21 giugno 2008

Non si...

Non si vede bene che il cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi.


Antoine de Saint Exupèry

venerdì 20 giugno 2008

Non è nel cuore

La prima volta che ho fatto l'amore
non e' stato un granche' divertente
ero teso ero spaventato
era un momento troppo importante
da troppo tempo l'aspettavo
e ora che era arrivato
non era come nelle canzoni
mi avevano imbrogliato...

Ma l'amore
non e' nel cuore,
ma e' riconoscersi dall'odore.
E non puo' esistere l'affetto
senza un minimo di rispetto
e siccome non si puo' farne senza
devi avere un po' di pazienza
perche' l'amore e' vivere insieme
l'amore e' si volersi bene
ma l'amore e' fatto di gioia
ma anche di noia.

E dopo un po' mi sono rilassato
e con l'andar del tempo
ho anche imparato
che non serve esser sempre perfetti
che di te amo anche i difetti
che mi piace svegliarmi
la mattina al tuo fianco
che di fare l'amore con te
non mi stanco
che ci vuole anche del tempo
ma lo scopo e' conoscersi dentro.


Eugenio Finardi

giovedì 19 giugno 2008

Ero...

"Ero uscito solo per fare una passeggiata
ma alla fine decisi di restare fuori fino al tramonto,
perchè mi resi conto che l’andar fuori era,
in verità, un andare dentro."


John Muir

martedì 17 giugno 2008

L'uccelletto

Era d’Agosto e il povero uccelletto
ferito dallo sparo di un moschetto
andò, per riparare l’ala offesa,
a finire all’interno di una chiesa.
Dalla tendina del confessionale
il parroco intravvide l’animale
mentre i fedeli stavano a sedere
recitando sommessi le preghiere.
Una donna che vide l’uccelletto
lo prese e se lo mise dentro il petto.
Ad un tratto si sentì un pigolio:
cio cio, cip cip cio
Qualcuno rise a ’sto cantar d’uccelli
e il parroco, seccato, urlò: “Fratelli!
Chi ha l’uccello mi faccia il favore
di lasciare la casa del Signore!”
I maschi, un po’ sorpresi a tal parole,
lenti e perplessi alzarono le suole,
ma il parroco lasciò il confessionale
e: “Fermi - disse - mi sono espresso male!
Tornate indietro e statemi a sentire,
solo chi ha preso l’uccello deve uscire!”
A testa bassa e la corona in mano,
le donne tutte uscirono pian piano.
Ma mentre andavan fuori gridò il prete:
“Ma dove andate, stolte che voi siete!
Restate qui, che ognuno ascolti e sieda,
io mi rivolgo a chi l’ha preso in chiesa!”
Ubbidienti in quello stesso istante
le monache si alzaron tutte quante
e con il volto invaso dal rossore
lasciarono la casa del Signore.
“Per tutti i Santi - gridò il prete -
sorelle rientrate e state quiete.
Convien finire, fratelli peccatori,
l‘equivoco e la serie degli errori:
esca solo chi è così villano
da stare in chiesa con l’uccello in mano!”
Ben celata in un angolo appartato,
una ragazza col suo fidanzato,
in una cappelletta laterale,
ci mancò poco si sentisse male,
e con il volto di un pallore smorto
disse: “Che ti dicevo? Se n’è accorto!

domenica 15 giugno 2008

Le cose...

“Le cose che ci accadono non sono mai fine a se stesse, gratuite,
ogni incontro, ogni piccolo evento, racchiude in se’ un significato..
la comprensione di se stessi nasce dalla disponibilita’,
dalla capacita’ in qualsiasi momento di cambiare direzione.”


tratto da Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro

sabato 14 giugno 2008

Parole parole

Cara, cosa mi succede stasera, ti guardo ed è come la prima volta
Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei
Non vorrei parlare
Cosa sei
Ma tu sei la frase d’amore cominciata e mai finita
Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai
Tu sei il mio ieri, il mio oggi
Proprio mai
È il mio sempre, inquietudine
Adesso ormai ci puoi provare chiamami tormento dai, già che ci sei
Tu sei come il vento che porta i violini e le rose
Caramelle non ne voglio più
Certe volte non ti capisco
Le rose e violini questa sera raccontali a un’altra,
violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va se mi va,
quando è il momento e dopo si vedrà
Una parola ancora
Parole, parole, parole
Ascoltami
Parole, parole, parole
Ti prego
Parole, parole, parole
Io ti giuro
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi
Ecco il mio destino, parlarti, parlarti come la prima volta
Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei,
No, non dire nulla, c’è la notte che parla
Cosa sei
La romantica notte
Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai
Tu sei il mio sogno proibito
Proprio mai
È vero, speranza
Nessuno più ti può fermare chiamami passione dai, hai visto mai
Si spegne nei tuoi occhi la luna e si accendono i grilli
Caramelle non ne voglio più
Se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti
La luna ed i grilli normalmente mi tengono sveglia
mentre io voglio dormire e sognare l’uomo che a volte c’è in te quando c’è
che parla meno ma può piacere a me
Una parola ancora
Parole, parole, parole
Ascoltami
Parole, parole, parole
Ti prego
Parole, parole, parole
Io ti giuro
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi
Che cosa sei
Parole, parole, parole
Che cosa sei
Parole, parole, parole
Che cosa sei
Parole, parole, parole
Che cosa sei
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi

venerdì 13 giugno 2008

Inquieto giardino è il mio animo

Inquieto giardino è il mio animo
fioriscono ricordi a sera
hanno un profumo intenso
hanno il colore della memoria


Mario Stefani

Gli occhi...


Gli occhi ti dicono quello che uno è; la bocca quello che è diventato.

J. Glasworthy

mercoledì 11 giugno 2008

Scelte

Molte volte ci siamo chiesti cosa era giusto e cosa non era giusto, se o non innamorarsi di qualcuno, se scegliere quella direzione o scappare via, ma alla fine sempre e solo una cosa abbiamo fatto, abbiamo seguito il nostro cuore, perchè solo lui sa in quale direzione andare e solo lui è in grado di decidere le nostre emozioni... E allora anche tu che in questo momento stai leggendo non dimenticare mai di seguire il tuo cuore, senza permettere ad altri di calpestare i tuoi sentimenti e soprattutto vivi ogni istante che esso ti segnala..... E allora perchè si rinuncia a farlo, perchè ci si pongono tante domande quando sappiamo già in quale direzione andare? Non è sempre facile portare a termine quello che si vuole, non è sempre facile accettare quello che ci propone, ma se batte al suono di una voce lontana, o se respira dietro parole di vita è proprio in quel momento che dobbiamo seguirlo lasciandoci andare alle emozioni, anche se queste avranno delle conseguenze..... Ogni attimo vissuto è un piccolo puzzle di vita che serve per crescere e per credere ancora in qualcosa che ci sarà domani per sempre nel nostro cuore.... Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa la linfa scorre a stento. Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e di frutti.

lunedì 9 giugno 2008

Bussano

Chi è?
Nessuno!
E' solo il mio cuore che batte
Che batte troppo forte
Per causa tua
Ma di fuori
La piccola mano bronzea sulla porta di legno
Non si sposta
Non si muove
Non muove neanche la punta del dito.

Jacques Prévert

domenica 8 giugno 2008

Il solito sesso

Ciao, sono quello che hai incontrato alla festa,
ti ho chiamata solo per sentirti e basta…
si, lo so, è passata appena un’ora, ma ascolta:
c’è che la tua voce, chissà come, mi manca.
Se in quello che hai detto ci credevi davvero,
vorrei tanto che lo ripetessi di nuovo…
dicono che gli occhi fanno un uomo sincero,
allora zitta, non parlarmi nemmeno.
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Perché, sai, non capita poi tanto spesso
che il cuore mi rimbalzi così forte addosso,
ed ho l’età che tutto sembra meno importante,
ma tu mi piaci troppo e il resto conta niente.
Dillo al tuo compagno che ci ha visti stanotte:
se vuole può venire qui a riempirmi di botte!
Però sono sicuro che saranno carezze,
se per avere te un pochino vicino almeno servisse.
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Chiuderò la curva dell’arcobaleno
per immaginarlo come la tua corona,
e con la riga dell’orizzonte in cielo
ci farò un bracciale di regina…
ma se solo potessi un giorno
vendere il mondo intero
in cambio del tuo amore vero!
Sai, qualcosa tipo “cielo in una stanza”
è quello che ho provato prima in tua
presenza…
dicono che gli angeli amano in silenzio,
ed io nel tuo mi sono disperatamente perso.
sento che respiri forte in questa cornetta…
maledetta, mi separa dalla tua bocca!
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Correrò veloce contro le valanghe
per poi regalarti la fiamma del vulcano,
respirerò dove l’abisso discende
e avrai tutte le piogge nella tua mano…
ma solo potessi un giorno
vendere il mondo intero
in cambio del tuo amore vero!
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Ora ti saluto, è tardi, vado a letto…
Quello che dovevo dirti, io te l’ho detto.


Max Gazzè

sabato 7 giugno 2008

Ho imparato...

Ho imparato... che nessuno è perfetto... finché non ti innamori.
Ho imparato... che la vita è dura... ma io di più!!!
Ho imparato... che le opportunità non vanno mai perse.
Quelle che lasci andare tu... le prende qualcun altro.
Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va
da un'altra parte.
Ho imparato... che bisognerebbe sempre usare parole buone...
Perché domani forse si dovranno rimangiare.
Ho imparato... che un sorriso è un modo economico
per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato... che non posso scegliere come mi sento...
ma posso sempre farci qualcosa.
Ho imparato... che quando tuo figlio
appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno...
ti ha agganciato per la vita.
Ho imparato... che tutti vogliono vivere in cima alla montagna...
ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato.... che bisogna godersi
il viaggio e non pensare solo alla meta.
Ho imparato...che è meglio dare consigli solo in due circostanze...
quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato...che meno tempo spreco...più cose faccio.

giovedì 5 giugno 2008

Solo chi...

Solo chi ha il caos dentro di se può generare una stella che danzi.

F. Nietzsche

mercoledì 4 giugno 2008

Vivere una favola

Guarda, guarda la',
guarda la citta',
quante cose che
sembrano piu' grandi,
sembrano pesanti
guarda quante verita',
quante, tutte qua,
quante, quanti che
corrono felici,
guarda nei prati,

cosa non farei,
io non voglio correre
e tu non riderai,
cosa non darei,
per stare su una nuvola.

Grande la citta', grande,
guarda la.
Grandi novita'
macchine veloci, genti piu' capaci
guarda quante societa'
quante non si sa
quanti vincono, altri muoiono
io non lo so

cosa non farei
io non voglio perdere
non ridere
cosa non darei
per vivere su un'isola.

Cosa non farei, io non voglio perdere
non ridere
cosa non darei
per vivere una favola


Vasco Rossi

lunedì 2 giugno 2008

Respiri

Non è importante quanti respiri fai nel corso di una vita, ciò che è importante sono i momenti che i respiri te lo tolgono.

dal film: Hitch

domenica 1 giugno 2008

Nella vita...

Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia,
ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime;
ma poi ci sono giorni pieni d'amore che ci danno il coraggio
di andare avanti per tutti gli altri giorni.


tratto da: NOTTE INFINITA di Romano Battaglia