sabato 9 giugno 2007

IF

Se riesci a non perdere la testa
quando tutti intorno a te la perdono
e ti mettono sotto accusa;
se riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;
se riesci ad aspettare,
senza stancarti di aspettare,
o, essendo calunniato,
a non rispondere con calunnie,
o, essendo odiato, a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
nè parlando troppo da saggio;
se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riesci, incontrando il trionfo e la rovina,
a trattare questi due impostori allo stesso modo;
se riesci a sopportare le verità che tu hai detto
distorte
da furfanti che ne fanno trappole per gli sciocchi,
a vedere le cose per le quali hai dato la vita
distrutte
e umiliarti e ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori;
se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un sol colpo a "testa o croce"
e perdere
e ricominciare da dove iniziasti
senza mai dire una parola su quello che hai perduto;
se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non li senti più,
ed a resistere quando ormai in te non c'è più niente
tranne la tua volontà che ripete "resisti",
se riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con i re
senza perdere il senso comune;
se tanto nemici che amici non possono ferirti,
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riesci a colmare l'inesorabile minuto
con un momento fatto di sessanta secondi,
tua è la terra e tutto ciò che è in essa,
e quel che più conta, sarai uomo, figlio mio.


R. KIPLING

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