Racconto orientale
Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio
in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino,
che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure,
durante il viaggio, perdeva acqua.
L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto
senza perderne neppure una goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile,
tanto piu che l'anfora nuova non perdeva l'occasione
di far notare la sua perfezione:
"Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!".
Un mattino, la vecchia anfora si confido con il padrone:
"Lo sai, sono cosciente dei miei limiti.
Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia.
Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota.
Perdona la mia debolezza e le mie ferite".
Il giorno dopo, durante il viaggio,
il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse:
"Guarda il bordo della strada".
"Ma e bellissimo! Tutto pieno di fiori!" rispose l'anfora.
"Hai visto? E tutto questo solo grazie a te"disse il padrone.
"Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada.
Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada,
e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno".
La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno,
ma quel giorno si senti morire di gioia.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature,
ma se lo vogliamo,
possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni...
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